Gam & Palermo Pride

Una preziosa collaborazione quella tra il Coordinamento Palermo Pride e la Galleria d’Arte Moderna di Palermo in piazza Sant’Anna: è nel chiostro della Gam infatti l’allestimento della mostra collettiva “Re e Regine”.
Per tutta la durata del Village inoltre la GAM Palermo offre il piano terra con la sua splendida collezione a un prezzo speciale  restando aperta straordinariamente fino alle 22.30.
 
“È la prova che le sinergie e le buone pratiche sono la base  dei valori con cui agiscono le realtà virtuose di Palermo – afferma il direttivo del Coordinamento – Due istituzioni come queste, il Pride e la Gam, stanno collaborando non soltanto alla diffusione di un progetto artistico legato ai diritti Lgbt ma anche, soprattutto, all’arricchimento dell’offerta culturale e sociale per la città. In virtù di questo siamo sicuri che negli anni a venire non mancheranno occasioni per cui insieme e in modo indipendente potremmo dare vita a progetti sempre più interessanti che legano l’arte e i diritti”.
 

La mostra:

Otto fotografi indagano sul tema del genere mettendo al centro della ricerca l’identità dell’essere umano e diversi momenti della sua esistenza. Gli scatti sono 15 e, sviluppati e stampati in grande formato, sono l’allestimento artistico del Palermo Pride Village 2018 in piazza Croce dei Vespri. La mostra resta visitabile, gratuitamente, fino a domenica 23 settembre.

A partecipare al progetto sono Desideria Burgio con il suo doppio ritratto “Maziar / Maziar” e “Maziar / Maziar”, Francesco Paolo Catalano con due fotografie dedicate alle espressiono della moda, “Eclisse (Patty Owens)” e a un viaggio nel tempo nella Palermo degli anni Ottanta, “Domenica Pomeriggio”. In bianco e nero e pers* tra i boschi c’è la degenerazione secondo Alberta Cuccia, dal titolo “Rrose”. Un taglio che più si avvicina alla cronaca è quello di Francesco Faraci che espone due foto del più ampio progetto “Le Belle di San Berillo” e l’indagine sul genere e sulla degenerazione, legata al tema del Palermo Pride 2018, “de*genere” è contaminata dal quella sul tema dell’etnia e del sociale con lo scatto di Marco Fato Maiorana “Adam” che espone anche “Trust Game”, un gioco sulla fiducia. Linguaggio solo apparentemente simile a quello di Paola Schillaci nella sua “Mio re, mia regina” che è allestita insieme a “Le faremo sapere”: un fermo immagine evocativo e che presenta l’ancora distorto meccanismo di potere contemporaneo che vede un ragazzo padre dover fare i conti con l’impegno familiare e quello lavorativo. Angelo De Stefani presenta la coppia di ritratti “Ancora Tu” e “Dimmi”: due fotografie che si leggono insieme e che insieme conservano e rivelano la doppiezza del genere – e del sesso – nel femminile e nel maschile. “Specchio, specchio delle mie brame” vede il performer e madrina dello scorso Pride Ernesto Tomasini nella doppia identità di uomo e donna, di uomo e figura attoriale, di uomo e riflesso. Lo scatto è di Angelo Macaluso che porta in mostra anche “Angel*”: senza sesso e senza età, l’essere veglia su Palermo guardandola dal mare.