2018: DE*GENERE

Documento Politico Palermo Pride 2018 – DE*GENERE

Le esistenze e le identità non conformi, fino a 49 anni fa esatti, erano libere di esprimersi solo all’interno di fragili aree franche, finché pian piano non crebbe la consapevolezza e con essa l’orgoglio. Un orgoglio che cresceva di giorno in giorno e che, nella notte del 28 giugno, quella dei Moti di Stonewall, esplose abbattendo quelle quattro mura e propagandosi in un’onda d’urto così forte che ha scosso il mondo intero, dimostrando come nessuna repressione può soffocare quello che siamo.

Questo di oggi è per noi un presidio dal quale far partire con forza un chiaro messaggio: i Diritti civili e sociali non sono mai acquisiti per sempre e per salvaguardarli ed esigerli è necessaria una costante azione di resistenza e di creazione di reti di solidarietà. E se questo è vero sempre, lo è a maggior ragione oggi alla luce dell’operato di un Governo che sembra voler portare avanti una infinita campagna elettorale sulla pelle delle persone meno tutelate dentro i processi strutturali della globalizzazione neoliberista: le persone migranti in primis e i lavoratori/le lavoratrici (così come le persone senza lavoro) in generale, ma anche tutte le persone che vengono viste come minaccia all’ordine sociale e quindi, come si direbbe oggi, al decoro ed alla sicurezza, costruiti sulla conservazione del patriarcato e del maschilismo. Come movimento di persone LGBT+ sentiamo minacciati i nostri diritti e le nostre libertà non solo quando si (stra)parla di Famiglia Tradizionale per disconoscere le Famiglie (ed i sistemi di relazioni) formate da persone omo/transessuali, ma anche e soprattutto ogni volta che vengono evocate epurazioni e schedature per le persone migranti e per le persone Rom, quando viene messa in discussione la libera scelta in tema di interruzione di gravidanza in nome di una società con più figli, quando i principi costituzionali della dignità del Lavoro e della equa progressione fiscale vengono traditi da una cultura del precariato e da promesse di una Flat Tax da finanziare magari smantellando ulteriormente la Sanità e la Scuola Pubblica. Dinanzi a queste minacce, il primo vero strumento di lotta è ricordare che il corteo è un giorno, ma il Pride è sempre.

Un Pride politico, ora più che mai, che ribadisce con forza la sua natura nonviolenta, antifascista, antirazzista, anti maschilista e anti patriarcale. Che è contro ogni discriminazione e per il rispetto e l’accoglienza di tutte le differenze. Un Pride orgoglioso di essere presidio e barriera contro tutte le aberranti vecchie e nuove narrazioni bugiarde dilaganti a livello internazionale, e purtroppo anche nazionale, intrise di violenza e dichiusure mentali e “portuali” a meschina difesa dei propri confini fisici e simbolici. Orgoglioso di dire “no” a soluzioni barbariche e volgarmente semplicistiche a problemi estremante complessi inseguendo le viscere, i bassi istinti delle persone; orgoglioso di dire “no” a chi ci vuole barricati in casa, magari con le armi, pronti a sparare a nemici immaginari creati ad arte per legittimare qualsiasi violenza gratuita.

DE*GENERE, tema che abbiamo scelto quest’anno per il Palermo Pride, si rivela essere più che mai il punto di partenza e la risposta a politiche nazionaliste, repressive, misogine e odiose nei confronti delle soggettività subalterne. Negli ultimi anni abbiamo visto propagandare istituzionalmente campagne di fertilità, come se i nostri corpi fossero solo meri strumenti di riproduzione a servizio dello Stato (come se esistesse solo lo Ius Sanguinis); abbiamo visto l’insorgere di una propaganda sempre più serrata volta a dividerci fra un immaginario “noi” e un reale “loro”, dove “loro” sono sempre coloro i/le quali pagano con la vita, lo sfruttamento e la marginalizzazione.

Elaborare a partire da DE*GENERE significa deflagrare la cultura dell’odio a partire dagli elementi di delegittimazione a esistere che l’oppressore adopera nei nostri confronti. DE*GENERE va inteso nelle sue molteplici declinazioni: a proposito di genere, oppure a partire dal genere, ma anche allontanamento o separazione dal genere e pure pieno diritto a esistere come soggetti degenerati e degeneranti – corpi inaccettabili per chi li guarda come mere macchine di produzione e riproduzione. DE*GENERE è anche chi si allontana dalla propria gens per approdare in nuove terre alla ricerca di un futuro, anche a costo della propria stessa vita.

Del resto questo è il Pride LGBT+ di Palermo, città meridiana e mediterranea; diaframma tra la Fortezza Europa e il mondo che la circonda; città di migrazione extraeuropea, ma anche interna dal sud verso il nord; protagonista del dramma della disoccupazione giovanile. Palermo ha l’opportunità di continuare a essere città ribelle e disobbediente ai confini, metropoli produttiva di passaggi e ponti e non di muraglie. Perché ai muri continuiamo a contrapporre le reti, e la nostra non è di recinzione, ma di affetti e relazioni solidali: è una rete di salvataggio.