Otto fotografi indagano sul tema della DE*GENERAZIONE, ognuno con il proprio linguaggio e con la propria personale visione del soggetto e dello scenario.
La mostra è allestita al Palermo Pride Village 2018 ed è curata da Antonio Leone.
Il Palermo Pride ringrazia Desideria Burgio, Francesco Paolo Catalano, Francesco Faraci, Alberta Cuccia, Angelo De Stefani, Angelo Macaluso, Paola Schillaci e Marco Fato Maiorana.
Tag: Palermo Pride 2018
28 – 30 settembre: laboratorio e spettacolo drag king
L’associazione di Promozione sociale Labirinti
in collaborazione con
ZONA FRANCA casa del mare PA, Lab Sud e con Palermo Pride.18
presenta
Laboratorio di Drag King
&
Spettacolo in King
Zona Franca, vicolo Cassarelli, 20
KING IN SHOW
I nostri sono corpi costruiti. Quanto ne siamo consapevoli e quanto invece scivoliamo nell’equivoco di una definizione identitaria di essi?
Tratteremo il maschile come stereotipo del ruolo/comportamento riconosciuto socialmente come egemonico, intraprenderemo un viaggio nella ridefinizione di genere del nostro corpo, inteso come sguardo su di sé, sull’altro e sull’ambiente, e non come ‘identità biologica’.
La proposta dello stereotipo è un punto di partenza condiviso, dentro il quale il corpo, in quanto sensorialità prima e immagine di sé in una seconda fase, può trarre stimoli per percepirsi e ritrovarsi. Ciò che infine prende vita non è uno scimmiottamento del maschile sociale ma il corpo di un maschile personale e peculiare che emerge dai propri modelli di riferimento, immaginari erotici, background antropologici: il tutto agito dal corpo, dalla sua vibrazione, dallo/dagli specchi che lo riflettono, dalle relazioni che ne scaturiscono.
Gli strumenti saranno la postura del corpo e il rapporto con lo spazio, la voce, la relazione come gioco di ruolo.
Sperimentaremo il neutro maschile e riconquisteremo la con-fusione tra osservatori e osservati.
Useremo pratiche corporee, tra cui la bioenergetica, per ampliare e approfondire la respirazione, sciogliere i blocchi muscolari, liberare e convogliare l’energia per impiegarla ai nostri scopi. Affineremo così il contatto con il nostro corpo, aumentando la capacità di ascolto, la vitalità, la spontaneità, l’espressione di sé.
L’obiettivo finale del laboratorio è di far emergere delle performance a partire dalle esperienze di gruppo costruite insieme e dai modelli di riferimento, immaginari erotici, background antropologici di ognun*: il tutto agito dal corpo, dalla sua vibrazione, dallo/dagli specchi che lo riflettono, dalle relazioni che ne scaturiscono.
Il risultato di questo viaggio avrà anche il contributo di testi originali o tratti da opere teatrali e non: potranno essere ”Le cinque rose di Jennifer” “Stone butch blue”, performance drag o altro, gli universi nei quali realizzare un coming out imprevedibile di nuove identità e ruoli, nella convinzione che nell’espressione di sé sia custodito uno strumento irrinunciabile di libertà e di crescita.
Il laboratorio dura 3 giorni:
I giorno – Pratica corporea. Il linguaggio dei generi. respirazione, voce, attraversamento dello stereotipo sociale e costruzione delle posture, vestizione e uscita in king. Suggestioni di scrittura
II giorno – Pratica corporea. Il trucco e la vestizione in performance. Giochi, improvvisazioni, esperienze. Una maschera che cela un sé per svelarne altri cento. Costruzione dei pezzi.
III giorno – Pratica corporea. prove delle performance, vestizione e trucco e andata in scena serale.
Conduce
MARIANNA MANCA/BIANCO
Artista e performer queer da più di 10 anni..
Co-organizzatrice di eventi culturali e fino al 2015 del festival artistico Genderotica.
Da oltre 8 anni ideatrice e conduttrice di laboratori sull’attraversamento di genere rivolti ad adulti.
Co-protagonista del film-documentario ’Al di là dello specchio’ di Cecilia Grasso che racconta dell’attività laboratoriale e performativa del gruppo Eyes Wild Drag.
Conduce laboratori teatrali e di sviluppo dell’intelligenza emotiva per adulti e bambini.
Attualmente impegnata come coautrice, attrice e co-regista degli spettacoli “Assaggi di donna”, “Per-sona- maschere a fior di pelle” e “Quando nasce una madre” della compagnia teatrale LABirinti.
10 settembre: conferenza stampa
- La conferenza stampa di presentazione del Palermo pride 2018 è convocata per lunedì 10 settembre alle 15.30 al Teatro Massimo Palermo (Sala Onu).
A informare la stampa e i cittadini circa il Palermo Pride 2018 e il Palermo Pride Village, sugli eventi artistici e politici e sul percorso della Parata saranno i membri del direttivo del Coordinamento Palermo Pride.
Insieme a loro saranno presenti Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, la fotografa Letizia Battaglia, l’onorevole Erasmo Palazzotto in veste di testimonial Proactiva Open Arms, un rappresentante di SOS Mediterranée, uno del Forum Antirazzista Palermo e l’artista Nino Raso
Talking gender – immagine pubblica, percorso personale e critica
Due incontri con Ethan Bonali per il Palermo Pride 2018 presso le Officine Arcobaleno, la sede di Arcigay Palermo (via della Rosa alla Gioiamia, 2)
8 SETTEMBRE ORE 17.00
Un incontro dedicato ad attivisti e membri della comunità LGBTQI+.
Introduce Daniela Tomasino.
Non binario è una riflessione vissuta sul genere.
La sua definizione in negativo e in relazione ai due generi uomo/donna è l’inizio di un discorso sul genere che proviene e si intreccia all’esperienza gay, lesbica, trans e femminista.
Il concetto di non binario si scontra con i concetti di eteronormatività, omonormatività, transnormatività creando punti di tensione che si discuteranno durante l’incontro.
L’importanza di un linguaggio che descriva, decostruisca e sfugga dalle regole. Un linguaggio mutevole e non stabile né stabilito per creare una narrazione che lasci spazio alle diversità.
Grande rimosso negli ultimi scontri politici all’interno del movimento, invisibilizzato, deriso.
Non binario è una pratica con radici femministe e queer, ed ha quindi una carica di cambiamento e rivoluzione.
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28/29 giugno: Palermo Pride Suona – l’orgoglio in piazza
28 giugno: L’aurora delle trans cattive

23 giugno: Party Nudo #6 – le notti della Queerilla
DEGENERAT* di tutta Palermo ri-unitevi!
È tempo di queerilla!
Abbiamo dichiarato l’indipendenza della Repubblica Nuda, siamo riusciti a sfuggire al giorno, ai lampeggianti e ai nostri inseguitori, siamo instancabili e vogliamo rifarlo selvaggio al Rocketbar Palermo! Abbiamo un complice, viene da Lione, si chiama Menrva ed è pronto alla ribellione!
La notte sta giungendo, noi siamo pronti!
Leviamo in alto i calici, leviamoci i vestiti e torniamo a ballare sui tavoli: #PARTYNUDO è in fiamme!
Sabato 23 giugno, Rocket bar, ore 22.00
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The Human Landscape
Catherine Opie | The Human Landscape
OPENING: giovedì 31 maggio, ore 18.30
Il Sicilia Queer filmfest insieme al Coordinamento Palermo Pride e al Centro Internazionale di Fotografia di Palermo diretto da Letizia Battaglia, e in collaborazione con ruber.contemporanea presenta The Human Landscape, personale dell’artista americana Catherine Opie, al debutto con il suo primo film The Modernist e in mostra con una selezione di lavori dalla serie Portraits.
Catherine Opie. The Human Landscape è patrocinata dal Comune di Palermo – Assessorato alla Cultura. Si ringrazia Edge – excellence & diversity by glbt executives.
Catherine Opie | The Human Landscape
a cura di Antonio Leone e Andrea Ruggieri
Palermo. Centro Internazionale di Fotografia
Cantieri Culturali alla Zisa | Padiglione 18 – Via Paolo Gili, 4
31 maggio – 15 luglio 2018 | martedì – domenica, ore 9.30 – 18.30 | chiuso il lunedì
Lascia che ti guardi, lascia che ti tocchi
#eterotopie
LASCIA CHE TI GUARDI,
LASCIA CHE TI TOCCHI
30 maggio – 30 giugno 2018
Palazzo Sant’Elia, Via Maqueda, 81
* خليني شوفَِك، خليني إلمسَِك / Lascia che ti guardi, lascia che ti tocchi
a cura di Roy Dib
artisti / Roy Dib, Dima El Horr, Maria Kassab, Raafat Majzoub, Randa Mirza, Lara Tabet
Martedì – Venerdì 9.30 – 13.30 / 15.30 – 18:30 / Lunedi chiuso
* mostra inserita tra gli eventi collaterali di Manifesta 12 Palermo
a cura di Roy Dib
30 maggio – 30 giugno 2018
Artisti: Roy Dib, Dima El Horr, Maria Kassab, Raafat Majzoub, Randa Mirza, Lara Tabet.
*Tra la Sicilia e Beirut si trova il Mediterraneo. Un mare che cerca costantemente di sedurre i nostri corpi, talvolta seminando la morte.
Lascia che ti guardi, lascia che ti tocchi, previsto all’interno della sezione Eterotopie del Sicilia Queer filmfest 2018, si condensa attorno alla scena artistica contemporanea di Beirut e sul tema dei diritti delle persone LGBTQ. Uno sguardo sul mondo intimo e brulicante della città: amore proibito, amore clandestino e desiderio.
La mostra presenta i lavori di Dima El Horr, Randa Mirza, Lara Tabet, Maria Kassab and Raafat Majzoub e Roy Dib, ricorrendo a mezzi espressivi differenti come video, fotografia, film e installazioni, così da offrire uno sguardo pressoché voyeuristico su una Beirut recondita. Dei corpi nuotano nel Mediterraneo, altri ballano tutta la notte. Un sussurro proibito tra innamorati, una fuga verso gli spazi nascosti del desiderio. Un universo in cui la nozione di “queer” reinterpreta incessantemente il senso della celebrazione del corpo, a prescindere dall’identità sessuale. Un corpo che rivendica la libertà di essere amato e desiderato, toccato e guardato.
* خليني شوفَِك، خليني إلمسَِك / Let me watch you, let me touch you
Between Sicily and Beirut lies the Mediterranean. A sea that flirts with our bodies, a forbidden flirt that might cause death.
“Lascia che ti guardi, lascia che ti tocchi / Let me watch you, let me touch you” is a call for the sea, so as for the bodies, the societies and the nations too.
The exhibition “Lascia che ti guardi, lascia che ti tocchi”, foreseen for the Eterotopie section of the Sicilia Queer filmfest 2018, focuses on the contemporary art scene of Beirut as well as on the theme of LGBTQ people’s rights. A look at the intimate world of the city: forbidden love, clandestine love, desire.
The exhibition presents the works of Dima El Horr, Randa Mirza, Lara Tabet, Maria Kassab, Roy Dib and Raafat Majzoub, through different mediums like videos, photography, films and installations, in order to give a voyeuristic look at an intimate Beirut. Bodies swimming in the Mediterranean and others dancing all night. A forbidden whisper between lovers, an escape towards hidden spaces of desire. A universe where the notion of ‘Queer’ reinterprets the sense of celebrating the body regardless of sexual identity. A body that claims freedom of being loved and desired, touched and looked at.